Lasciamo il B&B Corto Maltese di Monfalcone che ci ha accolte, uniche ospiti, per la notte e ci incamminiamo lungo il trafficato Viale Cosulich, attraversiamo il ponte sul Canale Valentinis, imbocchiamo il Viale dei Cipressi, confondendoci con gli studenti che zaino in spalla entrano a scuola, e, alla nostra sinistra troviamo la Chiesa della Beata Vergine Marcelliana, punto di ritrovo con Cristina e Vivi, nostre compagne di cammino lungo il tratto odierno della Via Flavia.
Timbro sulla Credenziale e siamo pronte a metterci in cammino, seguendo le frecce gialle e i piacevoli racconti delle nostre “guide”.
Ci avviciniamo al mare e il paesaggio ancora una volta cambia: i boschi dei giorni scorsi e le pietre del Carso triestino lasciano ora spazio ai canneti, ai pini marittimi, alla laguna. L’elemento acqua (acqua marina, e, ad un certo punto, anche acqua potabile che verrà, ahimè, a mancare…) diventa predominante, insieme al sole che ci accompagnerà per tutto il giorno.
La strada bianca che corre lungo Marina Julia è di una bellezza che toglie il fiato e infonde un gran senso di quiete.
E poi il silenzio…è un regalo di cui si impara a riappropriarsi durante i cammini.
Qui bisognerebbe sedersi e perdersi.


Una sosta al Surf Bar, ultimo luogo di ristoro utile lungo la tappa di oggi, e si riparte.
Attraversiamo la località Alberoni e la Riserva Naturalistica di Isola della Cona, fino a raggiungere il fiume Isonzo.


Oltrepassato il ponte sull’Isonzo, ci dirigiamo verso il ponte sull’Isonzato, facendo un percorso a cerchio per evitare la strada provinciale. Il paesaggio cambia ancora.

Qui ci salutiamo con le nostre amiche di cammino e proseguiamo in solitaria lungo gli ultimi km: asfalto, caldo, riserve di acqua terminate. Suoniamo ad una casa lungo la strada di campagna e una signora ci offre una bottiglia d’acqua fresca. Ci sembra di rinascere!
Fossalon non è lontano; un ultimo sforzo. Il B&B da Cristina ci aspetta!

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