Muxia ci accoglie con le luci dell’alba: ci incamminiamo verso il Santuario della Vergin de la Barca, isolato sugli scogli, senza alcuna presenza a quest’ora del mattino. Silenzio, le onde quiete, momenti di riflessione e di serenità.
Il mojón alla base del monumento La Ferida segna km 31,329 a Fisterra.
Riprendiamo il passo, sapendo che subito ci attende la salita più lunga della giornata.
Lasciamo le ultime case alle spalle e procediamo a cadenza regolare attraverso i boschi.
Per tutta la tappa di oggi, la natura la fa da padrona: gli eucalipti iniziano a diradarsi e cedono il passo a querceti e pinete, i corsi d’acqua fanno da musica al paesaggio che continua a riempire gli occhi di meraviglia.
Incontriamo qualche cascinale, la fattoria di Bausilbeiro dove scambio due parole con la signora che sta pulendo la stalla: mi fa coraggio, “Animo! Siete quasi a metà strada”, e, tra dislivelli di modesta entità ma continui, arriviamo alla tappa intermedia: Lires.
Pausa pranzo con il bocadillo più buono mai mangiato, riposo per i piedi affaticati, e si riparte.
Le salite nel bosco ci accompagnano, scolliniamo più volte, le discese si fanno importanti e ci conducono fino al mare.
Da Escaselas scendiamo verso la spiaggia di Langosteira, dove finalmente metto i piedi in acqua: fredda, vitalizzante, bellissima.
Finisterre è appena più in là.
Per arrivare c’è tempo.
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